Luca 19,1-10
IL FIGLIO DELL’UOMO E’ VENUTO A CERCARE QUELLO CHE E’ PERDUTO. NESSUNO SI SENTA ESCLUSO
Vangelo significa, letteralmente, Buona Notizia e per Gesù è “valida per tutti”, anche per i disperati.
Poco prima in Luca Gesù racconta il rifiuto del giovane ricco, praticante della legge, di liberarsi di tutto dandolo ai poveri per seguirlo .Lui vuole solo garantirsi la vita eterna, l’aldilà per l’ebraismo del tempo. Gesù gli propone la trasformazione di questa terra, contribuendo alla felicità di tutti. “Vivi semplicemente perché altri semplicemente possano vivere”dirà Ghandi
Descrive Luca 19,1 “Gesù entrò nella città di Gerico”, è l’ultima città incontrata dal popolo ebraico nel cammino verso la terra promessa. Giosuè, che guidava il popolo, salvò Raab, prostituta, in questa città, Gesù (stessa radice del nome) salva Zaccheo, pubblicano, peccatore che si vende per denaro. Con questo vuol farci capire che nessuno è escluso . Esattore di dazio, considerato collaboratore dei romani invasori e, quindi, odiato, furfante per vivere di appalti delle tasse, alzandole a proprio piacere, quindi considerato trasgressore di tutti i comandamenti.
Eppure Gesù di Nazareth come suo apostolo scelse Levi, anche lui daziere, ricco, ma forse diventò ricco anche umanamente condividendo i suoi beni e diventando “signore” (cioè solidale con gli altri).
Prosegue Luca “Un tale, piccolo di statura” (micron = microbo), non all’altezza di accogliere Gesù, sommerso dai beni ,non può capire il valore della presenza. “Corse” (disdicevole per una persona posata), salì su un sicomoro perché doveva passare di là. Gesto che la gente ha interpretato come necessario per incontrare Gesù (= bisogna salire verso il luogo di Dio), ma il suo Dio è già sceso, sta con noi.
Gesù a Zaccheo “Scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua”. La casa di un peccatore era “impura”, non per Gesù che non si interessa di questo pregiudizio e che, entrandovi, la “purifica”. Lo invita a scendere e lui capisce la proposta di Gesù: condividere, dare, per entrare in pieno nella felicità.
Tutti mormorano: entra in casa di un peccatore. Le persone religiose non capiscono che è l’accoglienza che rende pure le persone (non i riti di purificazione!). Non serve allontanare il peccatore, tenerlo separato, serve accoglierlo, farlo sentire una persona.
Le legge (Levitico) imponeva la restituzione a chi rubava, tutto più un quinto. Zaccheo rende “quattro volte tanto”, riconosce che è uno strozzino. Rompe con l’ingiustizia che scandisce la propria vita. Gesù non gli dice nulla sul dare quanto ha ingiustamente accumulato :è una sua scelta.
Gesù, in Luca, è presentato come “il Salvatore” alla nascita, ora dice che “in questa casa oggi è entrata la Salvezza”. La vita si ottiene dando a chi è nel bisogno, non prendendo, accaparrando, frodando. Quanto accumuliamo in tutti i modi per noi rischia di renderci schiavi della sua logica.
E conclude “L’uomo (il Figlio dell’uomo = Uomo) è venuto infatti a cercare e salvare chi era perduto”.
L’azione di Gesù di Nazareth è comunicare vita ad ogni persona, senza considerare la situazione, anche se ritenuta dalla chiesa disperata, come quella di Zaccheo.
Gesù di Nazareth, il Dio che annuncia ,si rivolge a tutti ed a tutti dà la Buona Notizia: Dio ama ciascuno di noi, sempre.