Gv. 15,26-26; 16,12-15
LO SPIRITO DI VERITA’ VI GUIDERA’ A COMPRENDERE LA VERITA’
Festa delle “7 SETTIMANE” (dopo Pasqua) o del 50° giorno, che ha radici nell’Ebraismo che usa lo stesso nome .
E’ Giovanni che presenta questo testo dove Gesù di Nazareth parla della realtà e dell’attività dello Spirito.
E scrive “Quando verrà il consolatore”, colui che conforta, usa un termine colto “paraclito”, colui che elimina alla radice la causa delle sofferenze (ben diversa dalla lettura corrente). Talora si parla di “avvocato difensore”. Il compito dello Spirito è, dunque, di difendere la comunità da ogni tipo di attacco, eliminando alla radice la stessa causa della sofferenza. Quindi rassicura che il Padre manderà un sostegno forte, “lo Spirito di verità”, che conduce uomini e donne a capire due realtà:
- chi è Dio realmente: Dio è amore.
- chi è l’uomo che ha una grande dignità: è” figlio” di questo Dio che testimonia per lui, riconosce il suo valore.
Questa forza, questo Spirito che Dio dà ai suoi discepoli, “dilata” l’esistenza delle persone e le inserisce in una sfera diversa, dando la possibilità di “capire tutte le cose”.
E aggiunge, rivolto ai discepoli: “anche voi date testimonianza perché siete con me fin dal principio”, cioè state come me sempre dalla parte degli oppressi (e mai degli oppressori), degli ultimi e farete emergere così la forza dello Spirito.
Gesù prosegue “Ho molte cose ancora da dirvi, ma per il momento non siete in grado di portarne il peso”, perché solo chi è pronto ad orientare la propria vita verso il benessere degli altri può essere in sintonia con questo spirito.
“E quando verrà lui, lo Spirito di verità, vi guiderà a tutta la verità perché non parlerà da se stesso, ma dirà ciò che ha udito e vi annuncerà le cose future”.
Lo Spirito spinge sulla linea di Gesù di Nazareth e non è che guardi al passato, non invita a rimpiangere i bei tempi perduti, ma guarda al futuro.
Lui “fa nuove tutte le cose”, cerca risposte nuove ai bisogni reali, cerca nuove soluzioni, nuove capacità di risposta.
Questa è la dinamica che propone alla vita dei cristiani: non servono risposte antiche, ma bisogna inventare risposte nuove ai bisogni reali dell’umanità di oggi.
Credo che questa sia la domanda che come credenti e ricercatori di Dio dobbiamo farci: le nostre risposte sono adeguate, corrette, sincere?