INGRESSO IN GERUSALEMME DI GESU’ (Marco 11,1-11) COMMENTATO

(PASSIO VANGELO DI MARCO 14,1 – 15,47)

Commentiamo solo il primo testo e l’ingresso di Gesù in Gerusalemme.

Come è stato possibile che la folla che ha accolto osannante Gesù al suo ingresso a Gerusalemme sia la stessa che urlerà “crocifiggilo”?

Marco, in questi 11 versetti, prova a spiegarlo. Gesù con i discepoli è vicino a Gerusalemme, dalla parte della collina degli ulivi, manda due discepoli nel “villaggio” vicino. Villaggio, nel vangelo, è un termine che indica incomprensione, paura delle novità, opposizione.

“Entrando”, dice Gesù, “troverete un asinello legato”. Questo richiama una profezia di Zaccaria che al cap. 9,9 dice “Ecco a te (Gerusalemme) viene il tuo re, è giusto, vittorioso …… cavalca un asinello, un puledro figlio di asina”, “farà sparire il carro da guerra ….”

E’ un re diverso da quello potente che chiede la religione ufficiale. La cavalcatura regale era la mula, l’asino quella dei servitori. E’ un messia di pace. Questa profezia nei testi ufficiali selezionati per i commenti nella sinagoga era sparita.

Dice ancora “Slegatelo e portatelo qui e se qualcuno vi dirà perché, dite: il suo padrone ne ha bisogno”. L’asinello appartiene a Gesù di Nazareth perché sarà lui a realizzare questa profezia.

Lo slegano, lo portano a Gesù, “vi gettano sopra i mantelli”: lo accolgono come messia, re di pace, messia al servizio degli uomini. Ma “molti stendevano i mantelli sulla strada ….” come segno di sudditanza, di sottomissione al re! Non hanno capito il messaggio.

Il messia è in mezzo a due fuochi: quelli che precedono, che stendono i mantelli in strada, che vogliono il re potente, e quelli che lo seguono e li stendono sulla schiena. Gridano “Osanna!”, espressione ebraica che significa “Dai, salvaci!” preso dal Salmo 118 che si cantava ai generali vittoriosi.

“Benedetto il Regno che viene”, non è il Regno di Dio, ma del loro padre Davide. Regno di Davide, di un re dominatore che cambia tutto con la forza.

Gesù, invece, viene ad annunciare il “Regno di Dio”: esige cambiamento interiore, della persona. Non vivere più per sé, ma condividere. “Salvaci”, quindi, realizza questo progetto di pace.

Quando la gente si accorge che Gesù non è quel messia di guerra, di potere, che non è venuto a rimettere in piedi il regno di Davide, lo ritiene inutile, si sente fregata.

E gli stessi che hanno messo i mantelli in terra, che hanno gridato Osanna, ora urlano “crocifiggilo, crocifiggilo”.