Domenica 13 ottobre 2019 presso la Chiesa di San Rocco, il gruppo SONA MO presenta un concerto tributo a Pino Daniele

Brani scelti, raffinati e profondi, tra i migliori della produzione discografica di Pino Daniele.
“Pezzi storici”, presentati in chiave originale, con voce femminile, capace di dare nuove sonorità, esaltando la qualità della composizione.

SONA MO è un progetto nato all’inizio dell’anno 2015. I musicisti che compongono il gruppo provengono da esperienze diverse ma si sono ritrovati per coltivare una passione comune, che va oltre i generi, riconoscendo il lavoro di Pino Daniele come altamente significativo nel panorama della produzione musicale italiana.

Quelli scelti per la serata sono “pezzi storici”, tra i migliori della sua produzione discografica. Sono presentati in chiave originale, con voce femminile, capace di dare nuove sonorità, esaltando la qualità della composizione.

Il concerto è un’occasione per proporre musica di qualità, attraverso una raccolta di brani estremamente conosciuti e ormai entrati a far parte del bagaglio musicale popolare, ma nello stesso tempo raffinati e profondi.

Confidiamo che in questo contesto l’ascoltatore sia anche interlocutore attento, esigente e stimolante, parte integrante per la riuscita dello spettacolo stesso.

COMPONENTI:
MONICA FERRARESE – voce
MASSIMO MARINACCI – batteria
ROBERTO MESSINA – basso
MAURIZIO CASTAGNA – sassofono
DANIELE GIARIO – tastiere
SANDRO FILIA – chitarra

Pino Daniele, uno dei più grandi e innovatori cantautori italiani, è riuscito a fondere nelle sue indimenticabili canzoni diversi generi musicali, creando così uno stile inconfondibile, un nuovo sound napoletano che sposa le melodie mediterranee con le sonorità blues, jazz, soul e rock.

Primo di sei figli di un modesto lavoratore portuale, nasce il 19 marzo del 1955 a Napoli, in un vicolo a ridosso del monastero di Santa Chiara. A causa delle difficili condizioni economiche dei genitori, è costretto a trasferirsi da bambino a casa di due sue anziane zie che gli offrono una sistemazione dignitosa in un appartamento vicino la casa della sua famiglia. Studia ragioneria ed impara a suonare la chitarra da autodidatta. Cresciuto nel periodo della contestazione giovanile sessantottina, risentirà dell’influenza di quegli anni irripetibili di speranze e amarezze, ben evidenti nelle sue prime produzioni musicali.

Si iscrive all’Orientaledi Napoli, ma presto, consapevole della sua vera vocazione, decide di intraprendere un percorso artistico proprio nella stessa Napoli, città in pieno e vibrante fermento musicale.

Ed anche le canzoni di Pino Daniele, la cui attività artistica muove i primi passi in un periodo storico in cui i testi non sono secondari alla musica e le parole si liberano in una vibrante poesia di sogni e impegno sociale, ci immergono già dal suo primo album “Terra mia” (1977).

La rivoluzione artistica attuata da Pino Daniele, che si distacca del tutto della tradizionale canzone napoletana, melodica e sognante, si può cogliere nel suo realismo di cantautore impegnato nel sociale che mostra una Napoli priva di retorica, piena di contrasti sociali.

Figura di capitale importanza nel pop degli anni Ottanta, Daniele ha, tra i molti meriti, quello di aver saputo esprimere la musicalità napoletana sgombrando il campo da ogni folklore formato cartolina. Con rigore e passione, senza rinnegare le proprie radici, ma anzi esaltandole in una fantasmagoria di stili e di suggestioni, è riuscito a fare di Napoli un ideale cosmopolita, un luogo sospeso tra America e Arabia, verso l’Europa e oltre le acque tropicali. Soul mediterraneo e salsa cubana, spleen borbonico e blues d’importazione, nella sua musica vive la sintesi di un patrimonio di suoni immenso, di colori che prima di lui nessuno, in Italia, era riuscito ad accostare con tanta naturalezza.

Si spegne il 4 gennaio del 2015 a Roma, stroncato da un infarto, ad appena cinquantanove anni.

Fonti:
“La capanna del silenzio”
“Il dizionario della canzone italiana”