Matteo 1,18-24

GESU’ NASCERA’ DA MARIA, SPOSA DI GIUSEPPE

 

Matteo, ebreo, descrive la nascita di Gesù ispirandosi alla Genesi (primo libro della Bibbia) perché vuole dirci che in Gesù c’è una nuova creazione.

Tutti ricordiamo il racconto della Genesi: Dio creò il cielo e la terra ed aggiunge “lo Spirito aleggiava sulle acque”. E’ lo stesso che interviene ora: Gesù è vero uomo creato da Dio, che ha in sé la vita divina, capace di superare la morte.

Matteo racconta: “Così fu generato Gesù Cristo”.

Poi fa un elenco di 39 uomini che generano altri uomini, fino ad arrivare a Giacobbe che genera Giuseppe. E qui la catena della  generazione si interrompe (secondo la cultura ebraica la vita era data dall’uomo, era il padre a trasmettere la vita, la donna era solo colei che portava in seno la nuova vita ).La biologia non conosceva l’apporto femminile alla nuova vita

Non dice, invece, Giuseppe generò Gesù, ma da Maria venne generato. Ancora “Sua madre Maria essendo promessa sposa …..”, in realtà è sposa, non ancora convivente, nel primo anno di matrimonio. Dopo un anno avvengono le nozze ufficiali pubbliche e la ragazza entra nella casa dello sposo. In questo intervallo di tempo non è lecito avere rapporti matrimoniali e, in caso di adulterio, è prevista la lapidazione.

Maria, quindi, è già sposa, ma prima delle nozze ufficiali ed è incinta.  Giuseppe, che è giusto (cioè rispettoso della legge) va  in crisi , non vuole uccidere la sposa (con la lapidazione) come prevede la legge, né denunciarla. Pensa allora di ripudiarla in segreto perché non la può tenere.

“Mentre sta considerando queste cose, ecco un sogno ….” E’ il modo in cui è descritta la comunicazione di Dio con gli uomini: evita il contatto diretto, si comunica attraverso questo angelo del Signore, che è Dio stesso. La distanza tra Dio e gli uomini era colmata da questa figura.

Nel vangelo di Matteo interviene tre volte sempre per difendere la vita e ricordarci che  Dio è amante della vita.

Ricordiamole: ora con Giuseppe dice, accetta la vita di Gesù, poi lo difende da Erode ed infine al sepolcro risorto  per confermare che la vita che proviene da lui supera la morte.

Poi l’angelo dice a Giuseppe “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa”: il bambino che è in lei viene dallo Spirito Santo, è una nuova creazione che si manifesta.

Maria partorirà un figlio e lo chiamerai Gesù (“Dio Salva”), potremmo dire, perché suoni corretto in italiano, lo “chiamerai Salvatore”.

Il nome interrompe la tradizione di famiglia (es. nome del padre o del nonno) e poi Matteo si collega con la profezia di Isaia (cap. 7,14) “La vergine concepirà e darà alla luce un figlio”, poi, citando Ezechiele, “a lui sarà dato il nome di Emmanuele, Dio con noi”.

Questa formula “Dio con noi” riappare nel vangelo più volte ed è il motivo che Matteo ripete: l’uomo non deve più cercare Dio, ora Dio è con noi, con gli uomini e le donne di oggi.

E termina “Quando si destò ….. prese con sé la sua sposa”.

Il senso di tutto il brano di vangelo:

Gesù si è fatto uomo, Dio è pienamente umano e quando gli uomini saranno pienamente umani scopriranno  il divino che è il loro ,che Gesù nato in mezzo a loro, comunica.