Lc. 3,1-6

 

OGNI UOMO VEDRA’ LA SALVEZZA DI DIO: LA SALVEZZA E’ PER TUTTI!

 

Il capitolo 3 di Luca, vero inizio del Vangelo (i primi 2 capitoli dell’infanzia vengono aggiunti in seguito), apre con uno scenario grandioso, rifacendosi alle persone più importanti del tempo.

Nell’anno 15° dell’impero di Tiberio Cesare ,,,,”. Salito al trono imperiale nel 14 d.c. (Dopo Augusto) un imperatore che si fa riconoscere figlio di Dio, il livello massimo.

Elenca altri grandi: il delegato romano Ponzio Pilato, poi, sul piano religioso ebraico, due sommi sacerdoti (Anna e Caifa), Antipa, figlio di Erode il Grande, Filippo, il fratello tetrarca di Iturea e Tracomitide, poi Lisinia (principe semisconosciuto).

Mostra i “sette grandi della terra” secondo lui: capi di stato, imperatori, capi religiosi (due, non uno) per fare il numero 7 (che indica totalità, completezza). Era il G7 di allora!

Imperatore (che si crede fìglio di Dio) i suoi delegati e sudditi ed i sommi capi religiosi (“rappresentanti di Dio”).

La parola di Dio li ignora (sia i potenti della terra, sia i capi della religiosità) e si rivolge a sorpresa  nel deserto a Giovanni Battista (che non ha scelto la professione sacerdotale del padre Zaccaria, è di famiglia sacerdotale ma quella del penitente in luogo desertico).

Lontano da Gerusalemme, dal tempio, inizia un nuovo cammino non religioso,

declericalizzato:  su Giovanni, fuori da ogni ambiente “sacro”, Gesù inizia la sua missione.

Giovanni predica un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”, predica un cambiamento di idee, del modo di vedere.

Finora, il “messaggio” delle due caste (reale e sacerdotale), era “pensa per te”, sali, guai ai cambiamenti, ora è “pensa agli altri, cambia modo di porti”.

Il perdono:il credente, non lo ottiene andando a Gerusalemme al tempio (attraverso un rito religioso), ma agendo nella vita, modificandola, vivendo attento ai bisogni ed alle necessità degli altri. Questo atteggiamento cancella il peccato!

E Luca cita Isaia, l’uscita da Babilonia e dice: ora c’è un nuovo esodo, dall’istituzione religiosa, che ha, finora, reso schiave, succubi le persone.

Il messaggio ora viene dal deserto, da Giovanni, che pratica un battesimo di cambiamento e prepara la via al Signore.

Perché questo secondo Luca? Perché la salvezza del Signore è un nuovo messaggio di vita, di speranza e non ha limiti di persone. Nessuno è escluso: è proposta una nuova qualità di vita per tutti: non c’è più alcuna persona al mondo che possa sentirsi a ragione esclusa dall’amore di Dio.

E Giovanni Battista è dentro questo grande scenario: lui, nel deserto, lungo il Giordano, è l’alternativa al tempio ed al potere, e annuncia: ogni uomo guardi al vicino, modifichi il suo atteggiamento di vita, crei così la condizione per la nuova salvezza, solidale e laica, fatta di cose concrete.