Marco 4, 35-41

CHI E’ COSTUI: ANCHE IL VENTO E IL MARE GLI OBBEDISCONO

Marco aveva terminato con la parabola del granello di senape che, gettato nell’orto di casa, diventa arbusto ombroso dove anche gli uccelli vanno a fare il nido sentendosi protetti. Con questo voleva dire che il Regno di Dio è aperto a tutti, anche gli uccelli trovano accoglienza sentendolo come casa proprio dove fare il nido. Non vi è più un’esperienza di fede riservata ad un popolo che si sente privilegiato, ma l’amore di Dio si trasmette a tutta l’umanità.

A questo punto cominciano le difficoltà. “Venuta la sera, Gesù dice ai suoi: passiamo all’altra riva”, cioè andiamo in terra non ebrea (pagana), per cercare di capire se avevano compreso il messaggio. La resistenza degli apostoli si fa sentire, non ne vogliono sapere. Infatti, quando Gesù di Nazareth predica il Regno di Dio pensano al regno di Israele, a dominare sottomettere i pagani per appropriarsi dei loro tesori.

“Congedata la folla, presero Gesù con sé”, non vogliono sapere di condividere Gesù con gli altri, lo sentono come una loro proprietà.

Succede – nella traversata – una grande tempesta di vento. Si rifà ad un episodio di Giona cui il Signore aveva detto “va in terra pagana a predicare la conversione” e Giona aveva preso la direzione opposta perché non voleva saperne di portare la misericordia di Dio, il suo perdono. La tempesta anche in Marco raffigura la resistenza dei discepoli, le onde quasi rovesciano la barca, ma Gesù dorme. Lo svegliano, gli gridano “Maestro non ti importa che siamo perduti?” Gesù si desta, minaccia il vento e dice al mare taci, calmati. Indica il potere divino di Gesù (come nei Salmi 107 e 89) che indicano Dio che domina il vento ed il mare.

Vuol fare capire che andare dai pagani non è contro la volontà di Dio, che – dal suo amore – non esclude nessuna persona.

Ed anche Pietro, dopo un’iniziale resistenza verso i pagani, dirà “Dio non fa differenze di persone …. Nessuno è immondo per Dio”.

Qui è chiaro l’obiettivo: Dio vuol portare amore ai pagani, i discepoli resistono.

Non apprezza la richiesta di aiuto segno di sfiducia, ma poi si interrogano “Chi è costui: anche il vento e il mare gli obbediscono!”.

In lui trovano qualcosa di straordinario, di nuovo, che man mano conosceranno.