Giovanni 29,19-31
OTTO GIORNI DOPO GESU’ VENNE E STETTE IN MEZZO A LORO: PACE A VOI
Non basta sapere che Gesù è vivo, bisogna farne esperienza, avere coscienza che è vivo
Il primo giorno della settimana, tutti i discepoli di Gesù sono chiusi in casa per “paura dei giudei”, cioè dei capi religiosi. Venne Gesù ,stette in mezzo a loro e disse SHALOM, pace a voi! Shalom non è solo pace,ma benessere,salute,gioia ,felicità.
A far paura ai capi non era solo la persona di Gesù di Nazareth, ma anche il suo messaggio. Se qualcuno lo riprendeva ,creava nuovi problemi alla loro situazione di “casta”,di dominatori privilegiati delle coscienze.
Mentre erano riuniti, uno è assente; probabilmente, per il suo carattere coraggioso, non ha paura e se ne sta fuori. Era Tommaso, chiamato “gemello” (Didimo) di Gesù, forse perché era quello che più gli assomigliava, infatti era disposto a dare la vita per lui.
Non era presente al primo incontro quando venne Gesù di Nazaret , augurò a tutti pace (shalom), serenità, benessere, vita buona .Lo diede loro il suo Spirito, diede a tutto il gruppo la sua capacità di trasmettere il suo perdono, un amore senza limiti, in grado di fare il primo passo davanti a qualsiasi atteggiamento contrario.
“Otto giorni dopo”, quando tutta la comunità si riunisce per l’eucarestia, Gesù venne e Tommaso è presente. Lui si fermò con loro.
Tommaso aveva gridato, non la sua incredulità, ma il suo grande bisogno di crederci: voleva dire “è così bello che sembra impossibile!” Di nuovo annuncia la pace, li invita ad una felicità piena e dice a Tommaso: fa quello che hai chiesto.
Tommaso, invece, lo riconosce come “Signore e Dio” che nessuno aveva ancora riconosciuto. Non è incredulo come sovente lo definiamo , ma esprime la più grande professione di fede :“Mio Signore e mio Dio!”
Gesù di Nazareth replica “Beati quelli che non hanno visto ed hanno creduto”.
L’esperienza della risurrezione non è un privilegio per loro, ma per tutti coloro che accolgono il suo messaggio e lo vivono per gli altri facendo esperienza del Risorto.
Credi – sembra dirci – e diventerai un segno che altri possano vedere per credere.
E’ una beatitudine, una via per la felicità: dopo il servizio agli altri che permette di sperimentare la presenza di Dio in chi si mette a servizio nella vita di ogni uomo e donna ,testimoniare che la vita continua oltre la morte,senza aver fisicamente incontrato il Risorto.