Gv. 16,12-15
DIO E’ RELAZIONE.
LO SPIRITO PRENDERA’ DEL MIO E VE LO ANNUNCERA’
Può capire il messaggio di Gesù solo chi, come lui, mette in gioco la sua vita, i valori più profondi, si relaziona con gli altri rispettando la loro dignità.
Sentiamo Giovanni “Molto ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Perché? Non sanno ancora come morrà Gesù, non hanno ancora vissuto questa esperienza, e non hanno ancora ricevuto lo Spirito che Gesù consegnerà loro. E’ lo Spirito, cioè la potenza dell’amore di Dio che viene comunicata all’uomo – che si sente amato fortemente da Dio – e lo rende capace di comunicare lo stesso amore.
Devono fare l’esperienza forte, devastante della morte di Cristo come maledetto da Dio, che scombinerà i loro criteri religiosi e, incontrandolo “risorto”, permetterà di dilatare il loro cuore che diventerà capace di accogliere questo modo di amare. Allora saranno pronti a “dare la vita” come lui.
Forse è vero: solo chi è pronto a “dare la vita”, a mettere al primo posto il bene dell’uomo, come Cristo, può comprendere questo messaggio.
Continua Giovanni“Quando lo Spirito di verità verrà, vi guiderà alla verità tutta intera”, la verità non è una dottrina, ma un modo di vivere, la verità non si ha, ma si è.
Gesù aveva detto che la verità si fa.
Chi pretende di avere la verità giudica gli altri, divide, si separa (pensiamo alla storia della Chiesa!):chi cerca la verità è aperto agli altri .
“Essere nella verità” significa mettersi nella dinamica di Dio, del suo Spirito; mettersi come lui a servizio degli uomini, attualizzare questo messaggio in modi e forme nuove per la vita della comunità.
“Capire” il messaggio fa crescere la comunità: fa emergere nuovi bisogni a cui dobbiamo rispondere. E’ lo Spirito che ci apre e garantisce, ci sostiene. Quello che è di Gesù (la pienezza dell’amore di Dio, Padre e Spirito) è un’energia di amore che si capisce solo attraverso i fatti che manifestano questo amore.
Più ci apriamo all’amore degli altri, più arriveremo a cogliere l’importanza dell’amore di Dio (e questo non è una dottrina, ma un servizio all’uomo).
E Dio – dice Giovanni – ha comunicato tutto al Figlio: la pienezza del suo amore.
Un messaggio che continua a riproporre: fate un’esperienza d’amore, di condivisione, di servizio, di vita con tutti i credenti.
Questo è il Dio-relazione non solitario, che noi chiamiamo Trinità, relazione continua e profonda, anche con gli uomini e le donne
La Trinità, Dio–relazione, ce l’ha comunicato Cristo: mai saremmo stati capaci da soli di scoprirlo!