Luca. 24,46-53
GESU’ VENIVA PORTATO “IN CIELO”
L’Ascensione completa la Pasqua dopo un periodo di incontri ancora formativi e la Pentecoste completerà il ciclo della vita nuova, secondo Luca.
Ascensione e pentecoste sono parte dell’avvenimento pasquale.
Ma per Gesù questa conclusione è molto amara: sembra che non abbiano capito nulla di quanto ha cercato di insegnare.
Vediamo il testo.
Gesù continua ad incontrarli spiegando loro che “Il Cristo patirà, come sta scritto nelle scritture, ma poi risorgerà dai morti il terzo giorno”. “Terzo giorno” non è un dato cronologico (da venerdì a domenica), ma significa “completezza, totalità”: sarà ucciso, ma, superata la morte, tornerà a vivere pienamente.
“E nel suo nome” (nel nome di Cristo) sarà predicata a tutti i popoli (usa la parola greca “etnè” che indica popoli pagani, quindi fuori di Israele) la conversione per il perdono del peccato; conversione per il cambiamento di mentalità e di comportamento, orientamento della vita con valori diversi.
Come dire: se finora hai messo al centro solo te stesso, ora vivi per gli altri!
Dovete cambiare radicalmente i valori della propria esistenza, l’orientamento di vita, cominciando dalla città santa Gerusalemme dove il tempio è svuotato,perché i riti non contano più nulla .
Quindi per ora state fermi, state calmi, “finchè non siate rivestiti della potenza dall’alto” che avverrà con la Pentecoste.
“Poi li condusse fuori Betania, li benedisse e mentre li benediceva si staccò da loro e venne portato in alto”. Luca usa un linguaggio religioso comprensibile. Condurre fuori è lo stesso verbo che usa nel Genesi quando li libera in Egitto dal faraone: quindi è la conclusione dell’Esodo e lascia intendere portarli fuori dal tiranno e dalle istituzioni religiose diventate gabbie di schiavitù e morte.
Li condusse fuori e fu trasportato in alto: la parola indica il luogo di Dio (ma non è lo spazio sopra di noi), vuol dirci “colui che è stato ucciso come un maledetto da Dio, ora è con Lui (con Dio), manifesta la sua grandezza.
E non si allontana, ma si unisce alla loro attività con tutta la sua forza.
Luca conclude: “Si prostrano davanti a lui, poi tornano a Gerusalemme, città santa, con grande gioia, e stavano nel tempio lodando Dio”.
Nel tempio? Non si sono accorti che dentro era stato svuotato dalla presenza di Dio. Gesù infatti lo definì “covo di ladri”, che sarà distrutto.
L’istituzione religiosa su loro ha una attrazione più forte del suo insegnamento,per questo tornano al tempio. Qui si sentono sicuri come molti cristiani oggi con i sacramenti e le preghiere che danno “sicurezza” e richiedono meno impegno concreto.
Che delusione avrà avuto Gesù.
Ci vorrà l’intervento dello Spirito e tante situazioni di scontro per cui verranno cacciati e si apriranno al mondo,andranno nelle piazze per annunciare a tutti che ora la fede vive sulla radice dell’amore senza barriere