Luca 4,1-13
GESU’ FU GUIDATO DALLO SPIRITO NEL DESERTO E FU TENTATO DA “IL SATANA”
Abbiamo iniziato la Quaresima ed il vangelo di Luca presenta le “tentazioni” o, meglio, le seduzioni di Gesù.
Il Satana (figura particolare nell’Antico Testamento, collaboratore di Dio, suo aiutante, l’occhio del Padrone) lo tenta o lo seduce.
La prima e l’ultima seduzione vengono unite da un riconoscimento “Giacchè sei figlio di Dio” (non ha dubbi su questo, dice Satana) “dì a questa pietra che diventi pane”.
Così la terza “Lo porta in alto, sulla cupola del tempio, dove si credeva che si facesse vedere il Messia e qui gli parla come un dottore della legge”, “Gettati giù di qui. Sta scritto: Ai suoi angeli darà ordine che ti custodiscano perché il tuo piede non inciampi” (cita il Salmo 91). E nei due casi risponde, alla prima “Non di solo pane vivrà l’uomo”, alla seconda “Non metterai alla prova il tuo Dio”. Gesù si rifiuta di dare segni spettacolari.
Però quella centrale è la seconda “Lo condusse in alto, gli mostrò i regni della terra” e gli disse “Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, se prostrato mi adorerai”.
Luca ci dice: il potere viene dal Satana, è diabolico, chiunque lo detenga. Perciò”se ti prostrerai e mi adorerai”. La tentazione del potere (piccolo o grande) è di tutti. Gesù rifiuta anche questa volta citando il Deuteronomio “Sta scritto, il Signore Dio tuo adorerai: a lui solo renderai culto”.
Quale è, allora, la caratteristica del credente di fronte al potere?
Nei vangeli si distingue potere e autorità.
L’autorità è basata sulla capacità riconosciuta, sulla competenza, è ricoprire un ruolo avendone le capacità. Non si impone, si propone; si mette a servizio degli altri, accorcia le distanze tra chi la esercita e chi la “subisce” (o ne usufruisce). Come un maestro che insegna mette il sapere a disposizione degli allievi, che poi continuano a crescere con le proprie gambe.
Potere è autorità usata come dominio di persone, gruppi ed ha almeno tre caratteri cercati da chi detiene il potere: la paura, l’ambizione, la credulità. Infatti, chi si fa dominare ha paura di punizioni, di vendette.
Esercitato come ambizione si manifesta attraverso la ricompensa che può offrire (denaro, titoli) a chi si sottomette.
Terzo livello, quando promuove una ideologia che esalta il potere e presenta la sottomissione, l’obbedienza come desiderabile, rendendo la persona infantile. L’uomo sottomesso a questo livello non ha speranza, ribellarsi è un attentato alla propria sicurezza. Ogni potere vuole arrivare a questo. Qui Luca lo chiama “satanico”.
Forse per questo don Milani aveva scritto, dopo il processo subito come obiettore militare, “l’obbedienza non è più una virtù”.
RIFLESSIONI
Quante crisi nelle persone religiose costrette a subire il potere invece del servizio che può portare la competenza di chi esercita l’autorità.
Quante volte, nella società civile, abbiamo politici e dirigenti arroganti o incapaci e siamo costretti a subire.
Quante volte, nella chiesa, abbiamo subito poteri infondati che dovevano servire e, invece, erano o sono di inciampo.
La fede nel Dio di Gesù Cristo ci dice di riconoscere l’autorità, ma rifiutare il potere arrogante