“MORTO PER I NOSTRI PECCATI” O UCCISO DAL POTERE POLITICO-RELIGIOSO?

VANGELO DI MARCO CAPITOLI 14 – 15

 

Con questi capitoli di Marco inizia la “Settimana Santa” e la riflessione solitamente  continua a ripetere questo ritornello: “Gesù è morto per i nostri peccati”. Anche il libro ordinario  della messa nel canone sostituisce il testo “dato per voi” con “il mio corpo offerto in sacrificio per voi”.

 Quanto c’è di vero in questo? Dio ha bisogno che qualcuno paghi con la sofferenza il perdono o ce lo regala ?

Certo nelle scritture del periodo ebraico-cristiano (primo periodo della chiesa) vi era una corrente di pensiero “sacrificale” che si è imposta fino ad essere l’unica interpretazione ufficiale: la morte di Gesù è  “sacrificio” per i nostri peccati!

L’idea che per “placare Dio” ci sia voluta la morte di Gesù di Nazareth è un falso storico, perché Gesù è stato crocifisso dall’accordo di potere tra senato religioso ebraico (sinedrio) e governatore romano come conseguenza delle sue scelte e del suo messaggio.

Quindi questa frase non è corretta. Non c’è un Dio cruento o un Gesù che desidera morire per placare il Padre offeso dal male commesso dagli uomini. E’ una “bestemmia” anche se viene ripetuta con leggerezza da uomini di chiesa .Così si gioca con le emozioni delle persone: crocifissi, spine, costato trafitto, e questo rende più accettabile l’idea di un Dio che vuole l’espiazione, che esige che qualcuno “saldi il conto” .E tocca a Gesù farlo.

 

Il Dio di Gesù di Nazareth non vuole espiazione, ma conversione (cambiamento di direzione, di scelte) ed accettazione del suo amore gratuito. E’ fuori da ogni logica contrattuale: Gesù paga e io ti salvo!

Il Dio che ci ama gratuitamente è fuori dalle logiche di questo mondo. Infatti, io non sono amato da Dio per i miei meriti, perché lui non li guarda, ed è attento invece ai miei bisogni, alla mia ricerca di una vita serena, della felicità.

Senza questo chiarimento, senza la volontà di una continua scelta di orientamento e di cambiamento di mentalità, diventando fedele al progetto di valorizzazione di ogni persona, non posso accogliere da uomo adulto il messaggio di Dio.

Anche Gesù ha avuto momenti di sconcerto, non capiva fino in fondo la proposta del Padre. “Padre, se è possibile, passi da me questo calice”, così nel giardino degli ulivi. La risurrezione che Dio ha operato, il superamento del muro della morte, costituisce una presa di posizione di Dio di fronte a chi l’ha ucciso: le autorità politiche e religiose.

 Dio ha capovolto la sentenza di morte. Ora Gesù è “il vivente” e lo ha accolto nella vita piena. Questo è il messaggio: Dio sta dalla parte della vita, sempre.

 Quando invece diciamo che “Dio ha sacrificato Gesù di Nazareth per i nostri peccati”, facciamo Dio complice dei carnefici, usiamo i nostri criteri di giustizia umana e travisiamo la vita ed il messaggio di Gesù.

Non insegniamolo più ai nostri figli questo, liberiamoci anche noi da questa lettura non corretta di Gesù di Nazareth che ci annuncia invece un Dio misericordioso,pieno di tenerezza e di attenzione.

 

 

Torino 2015.09 Riflessioni di Fredo Olivero ,comunità di san Rocco.