Marco 6,1-6

 

“NESSUNO E’ PROFETA IN PATRIA!”

 

E’ un brano drammatico per Gesù ed i discepoli dopo che, parlando a Cafarnao, ha criticato la condizione di sottomissione del popolo alle autorità religiose che usavano le loro conoscenze per tenerli sottomessi. Lo avevano ascoltato con meraviglia ed attenzione, ma, manovrati dai colti teologi ufficiali che con il sospetto glieli mettono contro e loro  cambiano atteggiamento.

Il primo incontro nella sinagoga di Cafarnao era stato positivo,.In questa occasione i capi religiosi parlano di uno stregone che agisce in nome del principe dei demoni.

La gente è stupita del suo insegnamento, ma reagisce male e si chiede  “Da dove gli vengono queste cose? Come ha compiuto questi prodigi?” Ne evitano anche il nome e passano all’offesa “Non è costui il figlio di Maria?” (non di Giuseppe), di padre incerto? Un figlio in Palestina conservava il nome del padre anche dopo la morte. La paternità è dubbia ed incerta dicono sottovoce . Poi elencano i parenti, fratelli e sorelle, il suo clan familiare e tutto questo per concludere che “era motivo di scandalo”.

La gente ascolta, ma con questi pregiudizi imposti non coglie più la sua autorità che viene da Dio. E con Giovanni concludiamo “Egli venne tra i suoi, ma i suoi non l’accolsero” (Giovanni 1,11).

Gesù dice “Un profeta non è disprezzato se non a casa sua”, nella sua patria.

I profeti sono gli uomini e le donne che dilatano la conoscenza di Dio, “fanno respirare i credenti” cercando una lettura positiva della fede che può farci raggiungere la serenità della vita.

Gesù continua il suo lavoro nella condivisione della vita dei deboli, dei malati, ma non riesce, è impedito di comunicare il messaggio di speranza.

Vede l’oppressione religiosa sul popolo, dove quelli che sono posti come rappresentanti di Dio sono un ostacolo alla conoscenza di Dio.

Quante volte queste espressioni si sentono tra i cristiani e non, che non vivono solo  di emozioni.

Credo che l’arrivo a Roma di papa Fancesco sia stato per molti di noi qualcosa di simile: un uomo semplice, essenziale ma che ripresenta non tanto nuove dottrine ma il Dio del Vangelo, attento alla vita della gente, che non è venuto a chiederci nulla, a sottrarci qualcosa della nostra libertà ma a farci respirare.