VERSO IL PLURALISMO RELIGIOSO:
QUALI ELEMENTI PER UNA TEOLOGIA CRISTIANA DELLE RELIGIONI?
di Fredo Olivero
Nessun obiettivo di rilievo ,forse l’unico è aiutare le persone che si trovano davanti a culture e religioni diverse(anche in famiglia) ad avere qualche criterio di scelta oltre la propria intuizione.
Quali sono le questioni teologiche sollevate dall’incontro delle religioni viventi?
Non è nuovo il tema, ma il modo di affrontarlo sì, dopo il Concilio Vaticano II (finito da 50 anni), che ha elaborato documenti importanti su questa questione.
Dopo il concilio vaticano 2^ è possibile costruire una teologia cristiana delle religioni in cui tutte le religioni entrano nel piano di salvezza di Dio :non sono un ostacolo ma una via diversa.
Dobbiamo essere coerentemente più generosi nel valutare le altre tradizioni religiose superando i pregiudizi storici ed attrezzarci per dialogare. Ci mancano molto le conoscenze essenziali.
San Paolo ci dice che Dio ha parlato in molti modi ed in tempi diversi.
Dobbiamo anche chiarirci il significato della religione e quale ruolo svolge nella crescita della persona umana.
Non vogliamo andare ad un sincretismo (reciproca assimilazione), ma alla fecondazione reciproca delle varie religioni e, soprattutto, delle persone che praticano religioni diverse.
La teologia cristiana delle religioni studia le varie tradizioni nel contesto della storia della Salvezza e nella loro relazione con il mistero di Gesù Cristo e della chiesa cristiana.
Sono soltanto le grandi religioni mondiali ad avere la nostra attenzione in questo momento.
Le due religioni bibliche, ebraismo e cristianesimo, hanno un comune rapporto nella rivelazione del Dio di Israele, uno speciale collegamento.
Anche l’Islam (religione monoteista nata dopo il cristianesimo) ha in comune una speciale affinità con l’ebraismo e il cristianesimo .Risale alla fede di Abramo come ultimo fondamento.
Le tre fedi monoteiste, dette anche religioni “del libro” rivelate, costituiscono una famiglia di religioni nate tutte nel medio oriente.
Ma anche le altre religioni, quelle orientali, hanno particolari legami anche loro.
Una teologia dell’incontro tra Buddismo e Cristianesimo si è sviluppata ed ha un’ampia letteratura. Spesso si riflette sul parallelo Budda – Gesù Cristo e di quale interpretazione riceve nelle diverse e successive tradizioni.
La prospettiva, oggi, non è solo in tema di salvezza dei membri di altre religioni, ma si riflette sul significato della pluralità delle fedi viventi nel disegno di Dio per l’umanità.
Sono destinate ad una convergenza finale universale? Quando, con quali percorsi?
Prendiamo le esperienze religiose asiatiche esistenti (buddismo, taoismo, induismo, oltre all’islam ) presenti in stati dove il cristianesimo è una percentuale piccolissima .Sono maggioritarie e legate a una filosofia di vita .
Cosa significano nel piano della Salvezza di Dio?
E’ possibile che una persona possa condividere due fedi religiose intere e complete?
E le altre religioni (es. Buddismo) hanno alla base una fede, ma anche una filosofia della vita e diversa visione del mondo.
Possono convivere con il cristianesimo e fino a che punto possono essere portatrice di nuovi stimoli fecondandolo con nuovi valori?.
Credo che la risposta sia un si che va sperimentato ogni giorno nel dialogo che accoglie una diversa filosofia di vita ,che può rendere migliori e feconde le nostre scelte di vita.
Vivere da cristiani in un nuovo contesto interreligioso reale (per noi, soprattutto, con l’islam ,con le filosofie di vita orientali, con l’islam e con altre chiese cristiane ortodosse) è sicuramente uno stimolo ad una pratica di dialogo ecumenico e interreligioso.
Senza questo atteggiamento di fondo non è possibile né la convivenza pacifica né uno stimolo alla crescita reciproca.
Se poi allarghiamo lo sguardo al quadro mondiale, lo scenario ci presenta due aspetti rilevanti: la povertà disumana di grandi masse di popolazione del terzo mondo e la pluralità di tradizioni religiose.
E tra le masse impoverite e disumanizzate, la presenza cristiana è piccolissima, minoritaria, mentre è forte la presenza di religioni orientali ed dell’islam che sovente diventa radicale nei metodi e nei contenuti. Ma sono queste fedi, queste religioni a dare le risposte a un mondo di diseredati e poveri.
Questo osservazione ci porta a dire che la religione non può essere separata dalla giustizia, soprattutto nel contesto disumanizzato in cui vive una parte importante di credenti di altre fedi anche in mezzo a noi.
Torino San Rocco , 2014.8
NB. Queste riflessioni semplificate hanno la loro radice nel testo di Jacques Dupuis :verso una teologia cristiana del pluralismo religiose, ed. Queriniana ,Brescia,2005.