Matteo 11,2-11

 

GIOVANNI BATTISTA CHIEDE  A GESU’“SEI TU COLUI CHE DEVE VENIRE O NE DOBBIAMO ASPETTARE UN ALTRO?”

Questo brano esprime la crisi di Giovanni il Battista: ha riconosciuto in Gesù il Cristo (Messia) e gli dice “Io devo essere battezzato da te” (Matteo 3), però aveva annunciato, come tutti i profeti , un Messia giustiziere che avrebbe punito i “peccatori”. Aveva usato immagini forti :“bruciati come la pula nel fuoco”, tagliati come gli alberi che non portano frutto.

Ora si trova Gesù di Nazareth che non è nulla di tutto questo: è espressione del Dio Amore e  come il sole splende su tutti, non condanna, non giudica, ma offre a tutti l’amore di Dio Padre.

Dal carcere – dove si trova per aver denunciato Erode che ha  rubato la moglie al fratello – vede che le cose dette da lui sono diverse. Manda i discepoli a dargli una specie di ultimatum

Sei tu il Messia che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?”

Giovanni aveva parlato  di un “nuovo Mosè” che avrebbe compiuto gesti radicali per punire i nemici e liberare il popolo; invece di ritrova un Messia “che comunica vita a tutti”, anche ai nemici.

Gesù risponde ai discepoli del Battista: ditegli quello che vedete (ed elenca sei azioni tradizionali del Messia indicate da Isaia 35 e 61): “i ciechi acquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo..”, cioè la buona notizia.

Ma esclude dalla citazione i versetti che parlano di vendetta contro i nemici! Dio è padre, amore, comunica vita e non viene a giudicare! Ed aggiunge “Felice chi non trova in me scandalo, inciampo” deviato dalla religione tradizionale.

I discepoli di Giovanni senza parlare (disapprovando) se ne vanno.

Eppure Gesù elogia Giovanni Battista e chiede alla gente “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?” Canna sbattuta dal vento  è immagine dell’opportunista, della persona che è pronta a sottomettersi ad ogni situazione pur di stare a galla.

Lui non è sceso a patti, ha avuto il coraggio di denunciare il suo re, non ha raggiunto compromessi, veste poveramente, è più che un profeta, è il messaggero che ha spianato la strada del Messia.

Quindi Gesù conferma che è lui che deve venire,  ritiene il Battista il più grande degli uomini, dei profeti, ma, come Mosè, non ha potuto entrare nel Regno di Dio. Ha bisogno di una nuova nascita “nello Spirito” per superare gli ostacoli ed entrare a far parte di una nuova comunità, la società nuova che lui Gesù di Nazareth  è venuto ad inaugurare.