Giovanni, 8,1-11
“CHI DI VOI E’ SENZA PECCATO GETTI PER PRIMO LA PIETRA CHE UCCIDE CONTRO DI LEI”
Questo brano (11 versetti) non ha avuto vita facile per entrare nei vangeli per secoli.
Ora questi versetti sono in Giovanni, ma lo stile, la lingua, il tema sono di Luca.
Perché? Per l’atteggiamento rispettoso verso l’adultera che non è condannata, ma accettata, rispettata, perdonata: “Neppure io ti condanno: va non peccare più”.
Esaminiamo il testo:
“Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi, ma all’alba (non al mattino) si recò di nuovo al tempio e tutto il popolo andava da lui”; l’adesione popolare a Gesù infastidisce i leaders spirituali ed i sacerdoti.
“Gesù si sedette e si mise ad insegnare”, offre il suo insegnamento al popolo. La reazione degli scribi e sacerdoti “Gli condussero una donna sorpresa in adulterio”.
In realtà è una ragazzina adolescente – data in matrimonio a 12-13 anni, nel primo anno dopo l’accordo economico tra le famiglie, quando gli sposi vivevano per un anno separati, senza consentire rapporti sessuali. Dopo un anno si celebravano le nozze. E’ il primo anno perché, in caso di rapporti sessuali (adulterio), veniva lapidata (dopo, invece, strangolata).
“Maestro, gli dicono, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio (era spiata). La legge stabilisce la pena di morte per lapidazione per donne di questo tipo” (osserviamo che il marito avrebbe dovuto subire, per legge, la stessa sorte, ma non c’è). E questo dicono per “tentarlo”, trovare motivo di accusa per eliminarlo.
La reazione di Gesù è sorprendente “Si chinò, si mise a scrivere con il dito per terra”. Richiama – questo gesto – Geremia (17,13): “… Signore quanti si allontanano resteranno confusi, quanti si allontanano saranno sotto la polvere” per indicare che sono già nel regno dei morti ,sono già polvere. Secondo Gesù, infatti, chi non ama e nutre sentimenti di morte è già morto.
Però questi continuavano a porgli domande ed allora, alzandosi, risponde “Chi di voi è senza peccato getti per primo una pietra”. Si rifà l’evangelista alle esecuzioni: la donna veniva messa in una fossa, l’accusatore lanciava una pietra pesante contro la donna tanto da ucciderla o quasi. Gesù “Chi si sente di ammazzarla?” chi è senza peccato esegua la sentenza. Poi continua provocatoriamente a scrivere nella polvere, nella terra con il dito.
Queste persone – tutti uomini – zelanti per la legge “se ne andarono uno per uno, cominciando dai più “anziani” (anziano è probabilmente membro del Sinedrio o senato, non vecchio). “Restò solo e la donna era là in mezzo”. La comunità cristiana non accettò per molto tempo questa franchezza provocatoria e “scandalosa”.
Allora dice “Donna, dove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?” Lei risponde “Nessuno”. Gesù dice “Neanche io ti condanno, va e, d’ora in poi, non peccare più”. La donna è già perdonata: la incoraggia dandole la forza per vivere.
Per secoli le comunità hanno ritenuto questi versetti “pericolosi” e nessuno li ha voluti, tanto era (o è) difficile comprendere questo perdono, questo amore da parte di Gesù.
E’ ritenuto scandaloso che chi sbaglia non venga condannato, ma risollevato dall’errore!