EUCARESTIA (MESSA DOMENICALE DELLA COMUNITA’)
CHE COSA NON E’, CHE COSA E’
- NON E’
- Il culto da dare a Dio perché a Dio non serve il nostro culto.
- L’eucarestia: un premio per la buona condotta?
Paolo ai Corinzi dice “chi mangia il pane indegnamente (= non lo condivide) mangia la propria condanna”. E Paolo si riferisce alla cena che precedeva l’eucarestia: c’era, infatti, gente che portava cibo e non lo condivideva, mentre altri facevano la fame! Questo era “indegno”!
- CHE COSA E’
- Il momento di incontro della comunità cristiana in cui Dio ci rivolge la “sua parola”, divide il pane (ed il vino), segno della vita data per noi, mettendo a disposizione la sua stessa forza.
- Momento in cui la comunità si impegna a vivere il messaggio della “buona notizia” (Vangelo).
- Momento in cui Dio si fa “pane e vino”,nutrimento e noi ci impegniamo ad essere pane per gli altri.
- Gesù dice “Io sono in mezzo a voi come uno che serve” (Luca).
Momento in cui ci si impegna a condividere,a servire,a mettere questa scelta nel nostro stile di vita,ad accettare l’amore di Dio e passarlo agli altri: farlo passare tra di noi che riceviamo questa energia da Dio.
- La preghiera che facciamo, che esprimiamo accettando l’amore di Dio deve farci uscire da noi stessi con scelte di vita solidali.
- La “comunione” non è il premio per chi ha tenuto una “buona condotta”, ma un sostegno per averla.
E’, forse, limitato il paragone, ma è “una medicina per il malato” e Gesù è il medico.
Proprio perché viviamo nel compromesso, nel peccato, nell’infedeltà, abbiamo bisogno di forza da Dio (Eucaristia).
- Allora, bisogna confessarsi al prete prima della comunione?
No, ma è possibile.
Ci sono altri momenti di perdono: la richiesta di perdono all’inizio della messa è vera confessione che ci da il perdono di Dio, non è una finzione;
La richiesta di perdono personale in qualsiasi momento del giorno, altri sacramenti come il battesimo, l’unzione dei malati. La stessa eucaristia è data “per il perdono del peccato” (parole ripetute dal prete nella consacrazione).
L’importante è essere sinceramente in ricerca di Dio: cercare Dio(che ci sta cercando) e la sua giustizia,accettare il suo amore per essere perdonati da Dio che, in molti modi, ci regala il suo amore, qualsiasi sia il nostro atteggiamento, ci accompagna sempre (è “tutore”= paraclito), ed ha posto la “residenza” a casa nostra, fa parte del nucleo familiare.
CHE COSA E’, DUNQUE, L’EUCARESTIA (LA MESSA)?
Partiamo dal Vangelo di Luca (12,35) e riflettiamo.
PREMESSA
Noi siamo di fronte ad un Dio diverso da quello che la religione insegnava: un Dio che dona (non un Dio che chiede sacrifici).
Nell’eucarestia c’è questo Dio che si offre, che chiede di essere accolto, perché questo amore ricevuto gratuitamente venga comunicato agli altri.
Il significato vero va colto mettendoci in atteggiamento di trasformazione profonda: lasciamoci cambiare per incontrare questo Dio che Gesù ci propone.
IL TESTO
Luca 12,35 “I vostri fianchi siano cinti, le vostre lampade accese!”.
Gli uomini indossavano una lunga tunica e, quando dovevano lavorare, veniva presa dal basso e fatto un nodo alla cinta, in modo da agevolare il lavoro.
Dice in sostanza: mettiti in atteggiamento disponibile al servizio, “fate della disponibilità” la caratteristica evidente della vostra vita. Quindi orientate la vostra vita per il bene degli altri, in modo che le persone si possano sempre rivolgere a voi.
(Luca) “Con le lampade accese”: ormai il santuario (tempio) aveva perso la sua funzione, unico santuario che illumina è l’individuo che si mette a servizio degli altri, che orienta in questo senso la sua vita. Quindi disponibili ed in modo evidente (in voi risplenda la luce dell’amore di Dio).
(Luca) “Beati quei servi che il padrone arrivando troverà vigilanti ….. in verità vi dico egli si cingerà le vesti”.
Gesù è venuto per servire, non per essere servito! Quindi noi non siamo chiamati a servire Dio, ma, con Dio e come Dio, a servire gli altri.
Nella comunità indicata da Luca le persone vengono fatte sedere e servite da Dio: è Gesù che passa a servirle.
Allora l’eucarestia non è un culto verso Dio, ma è Dio che passa a servire le persone.
Per riuscire dobbiamo essere centrati, non sui nostri bisogni, ma sui bisogni degli altri.
Se questo avviene, nell’eucarestia e nella vita, potremo “sentire” la presenza del Signore che passa a servirci, che elimina le impurità (peccato) e che ci comunica la sua stessa forza, il suo modo di amare.
Fredo Olivero
Comunità di S. Rocco – dicembre 2012