Matteo 20, 1-16

SEI INVIDIOSO PERCHE’ SONO BUONO E GUARDO I BISOGNI DELLE PERSONE?

 

Non è facile accettare il Dio di Gesù che, invece di premiare i buoni e castigare i cattivi, “fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi” (Matteo 5,45).

Un Dio del genere sembra ingiusto alla nostra mentalità corrente, come il padrone della vigna di questa parabola.

Proviamo a percorrere i vari passaggi: l’urgenza  del lavoro porta il padrone in piazza fin dalle prime ore del mattino ed ingaggia gli operai. Concorda la paga: un denaro al giorno è quello che assicura ai lavoratori. In genere la chiamata era una al giorno perché grande era la disponibilità di persone disoccupate. Invece, a sorpresa, poiché non sono sufficienti gli operai, il padrone esce a più riprese: alle 9 del mattino, a metà giornata, alle 3 ed alle 5 del pomeriggio, quando manca solo un’ora al termine della giornata lavorativa.

A tutti questi, meno che agli ultimi, promette un compenso in base al lavoro fatto: vi darò quello che è giusto (20,4). E’ più preoccupato del fatto che ci siano persone senza lavoro (che va più volte a cercare) che del suo interesse e dice loro “andate anche voi nella mia vigna”.

Ormai la piazza è deserta, son tutti nella vigna al lavoro e chi era al lavoro dal mattino forse è felice per lo sgravio di chi arriva dopo a collaborare.

Poi, la sera, il padrone paga la giornata di lavoro cominciando dagli ultimi: dà a tutti quando concordato con i primi, un denaro, come se avessero lavorato il giorno intero. Allora forse, pensano i primi, ci pagherà tre volte di più! Ma quando è il loro turno, il padrone, che è stato generoso con tutti, dà anche a loro quanto pattuito.

La reazione: lo ritengono ingiusto. “Abbiamo sopportato la fatica di un intero giorno”. Lui spiega: perché sono stato generoso (buono) siete invidiosi? E difende il suo comportamento definendosi “buono”.

Dio presentato e vissuto da Gesù di Nazareth è un SIGNORE che non retribuisce gli uomini secondo i meriti, ma secondo i loro bisogni.

Il suo amore non è un premio per chi ha fatto  tutto secondo la sua richiesta, ma un regalo secondo le necessità degli uomini e delle donne che incontra.

Chi si pone nell’ottica dei “suoi meriti” non potrà mai capire un Dio che “non cerca il proprio interesse”, ma il nostro, il bisogno quello degli uomini e delle donne.

Certo che disorienta, ma il Dio del vangelo è questo, quello dell’amore misericordioso, che non vuole far paura, ma renderci felici tutti.