Lc 5,1-11

LASCIARONO TUTTO E LO SEGUIRONO

Leggiamo quello che ci scrive Luca. Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la
parola di Dio – quindi Gesù manifesta questa parola di Dio – … E qui c’è un repentino
strano cambio di scena, perché abbiamo lasciato Gesù in Giudea, l’evangelista aveva
concluso il capitolo 4 scrivendo “E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea”,
Gesù stando, in piedi, presso il lago di Gennèsaret … quindi ci troviamo immediatamente
proiettati in Galilea … vide due barche presso il lago. I pescatori erano scesi lavavano le
reti. Più volte in questo brano troveremo questa allusione ai pescatori, citazione del profeta
Ezechiele con la pesca abbondante.
Salì in una barca, che era di Simone. Gesù conosce già Simone perché gli ha guarito la
suocera, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette – è la posizione del maestro – e
insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone… E qui è
strano perché Gesù è un uomo di paese, dell’entroterra, che si permette di dare lezioni di
pesca a uno che della pesca aveva fatto il suo mestiere, la sua vita, Simone appunto.
Infatti dice a Simone: “Prendi il largo” (Letteralmente “il profondo”), “e gettate le vostre reti
per la pesca”. Ebbene Simone accetta. Simone rispose: “Maestro (letteralmente “capo”, ha
un rapporto gerarchico nei confronti di Gesù), abbiamo faticato tutta la notte”, quindi
nonostante il tempo propizio per la pesca … il tempo non si riferisce al giorno perché il
tempo propizio è la notte … “e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le
reti”.
Ricordo che l’evangelista ha presentato la parola come “la parola di Dio”. Quindi Simone si
fida, accetta questa sfida.
Fecero così e presero una quantità enorme di pesci. L’evangelista non vuole raccontarci
soltanto un episodio di cronaca, ma una riflessione teologica. Il termine che qui è tradotto
con “quantità”, letteralmente significa “moltitudine” e indica la primitiva comunità cristiana.
Quindi, seguendo la parola del Signore, un invito a gettare le reti verso gli emarginati, gli
esclusi, è lì che la pesca sarà abbondante. E le loro reti quasi si rompevano. Allora
fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e
riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
L’evangelista Luca è quello che ha scritto che nulla è impossibile a Dio. Quindi dopo una
notte infruttuosa, andare a pescare di giorno è impossibile. Eppure, accogliendo la parola
di Dio, quello che era impossibile diventa realtà. Al vedere questo … E qui l’evangelista
aggiunge al nome il soprannome negativo che indica la sua testardaggine, la sua durezza,
quella della Pietra … Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore,
allontànati (letteralmente “esci”, lui quasi si ente posseduto da lui) da me, perché sono un
uomo peccatore”. Ecco Simone è in contraddizione con Gesù, che ha detto di essere
venuto a chiamare i peccatori, invece lui quasi lo rifiuta. Lo stupore infatti aveva invaso lui
e tutti quelli che erano con lui, per la pesca dei pesci (una sottolineatura dell’evangelista)
che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di
Simone. Ed ecco la novità portata da Gesù, Gesù disse a Simone: “Non temere”. A Gesù
non interessa che sia peccatore o meno, quello che riguarda il suo rapporto con Dio, il suo
passato. Gli interessa il suo rapporto con gli uomini, il futuro.
Allora Gesù dice a Simone: “Non temere, d’ora in poi – quindi guarda il futuro non quello
che è ora – sarai pescatore di uomini”.
Pietro ha detto “allontanati da me”, “esci da me perché sono peccatore”, evidenziando il
rapporto con Dio. Gesù lo invita ad un rapporto con gli uomini. “Pescatori di uomini”
letteralmente l’evangelista dice

“prenderai i vivi”. Cosa significa? Sappiamo che pescare un pesce significa togliere il
pesce dal suo habitat vitale per dargli la morte. Pescare un uomo che sta nell’acqua, al
contrario, significa toglierlo dall’ambito che gli può dare la morte e portarlo in un ambito
vitale.
Allora l’invito che Gesù fa a Simone è questo: tirare fuori gli uomini dagli ambiti di morte
dove rischiano di affogare, di morire.
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Inizia a costituirsi la comunità
attorno a Gesù, una comunità non di pastori, Gesù non li invita ad essere pastori, ma
una comunità di uomini, cioè comunicatori di vita verso quanti ne hanno bisogno.

SINTESI
Gesù sale sulla barca di Simone e lo invita ad andare al largo per pescare. Simone, pur
facendo presente che hanno passato tutta la notte in mare senza prendere nulla, accetta
l’invito di Gesù e prendono una grande quantità di pesci.
Gesù vede la condizione di sofferenza dell’uomo, il suo fallimento, ma non giudica, non
impone nulla, semplicemente partecipa, compatisce.
Pietro, sconvolto da quanto era accaduto, chiede a Gesù di allontanarsi da lui perché è un
peccatore.
Come Simone anche noi pensiamo che solo se siamo puri e adeguati Dio può farsi
accanto, invece il Vangelo afferma proprio il contrario.
Infine Gesù gli propone di seguirlo e diventare pescatore di uomini, che significa togliere le
persone dall’acqua, cioè un ambiente che dà la morte, recuperarle dall’abisso del male,
per riportarle alla vita.